La canapa e la marijuana sono due piante che possono dare adito a confusione perché, pur appartenendo allo stesso genere, le differenze che presentano sia a livello morfologico che per quanto riguarda la composizione dei loro principi attivi hanno fatto sì che queste due facce della stessa medaglia abbiano usi molto diversi.

La canapa e la marijuana si differenziano per la morfologia, l'uso e la composizione. Fino a qualche tempo fa, la marijuana era caratterizzata dal suo alto contenuto di THC, il cannabinoide responsabile dell'effetto psicoattivo e i cui livelli sono molto bassi nel caso della canapa. Per questo motivo, la coltivazione della canapa è stata destinata all'ottenimento di materie prime mentre nella marijuana è stato privilegiato l'effetto provocato dai fiori, sia per uso medicinale che ricreativo.
Caratteristiche della canapa
La canapa, anche detta canapa industriale per le sue molteplici applicazioni in questo ambito, può costituire un'importante fonte rinnovabile di materia prime; un'alternativa sostenibile per l'ecologia del pianeta e di grande utilità a livello industriale e nutrizionale. La struttura della canapa è il risultato di un processo di domesticazione che risale a migliaia di anni fa e durante il quale l'umanità ne ha modellato le popolazioni allo scopo di produrre oli, fibre e cellulosa, derivati che presentano diversi usi a livello industriale.
Dal punto di vista morfologico, la canapa tende ad essere più alta della marijuana, raggiungendo fino ai 5 metri di altezza. Gli steli sono più densi e non tanto vuoti, con un minor numero di rami rispetto alle piante di cannabis e praticamente privi di fiori. Ma la morfologia della canapa varia anche a seconda dello scopo per il quale viene coltivata:
Lo sapevi che...
Il marchio di jeans Levi's ha fabbricato i suoi capi con fibra di canapa nei suoi primi anni di attività.
Differenze tra la coltivazione di canapa e di marijuana
Solitamente, la canapa viene coltivata ad alta densità, cioè gli esemplari crescono molto ravvicinati fra di loro. Si tratta di piante molto poco ramificate e di conseguenza i campi sono molto folti. Nella coltivazione di marijuana, invece, viene lasciato più spazio tra le piante in modo tale che possano sviluppare a pieno la loro più abbondante ramificazione laterale e i loro più numerosi fiori, che sono anche più voluminosi.
Nella coltivazione di marijuana, le piante con organi maschili vengono spesso scartate per evitare l'impollinazione, giacché nella maggior parte dei casi il prodotto finale è il fiore senza semi. Non essendo impollinate, le piante di marijuana continuano a produrre grandi fiori, le tanto ricercate cime che vengono usate sia a scopo medicinale che ricreativo.
Nella coltivazione di canapa, invece, l'impollinazione non viene bloccata, con la conseguente produzione di semi da parte delle piante femmina, uno dei prodotti più ricercati in questo caso.
L'impollinazione accidentale tra le piante di canapa e di marijuana ha come conseguenza una riduzione della potenza della marijuana dal punto di vista psicoattivo.
Usi della canapa
- prodotto alimentare
- come elemento di base per la produzione industriale
- fonte di fibra
Usi della marijuana
- ricreativo
- medicinale